sabato 26 dicembre 2015

ops!


Il matrimonio non era stato un granchè. A cominciare dal vestito, uno di quelli che non costano troppo, dal taglio ordinario, di un tessuto modesto, e si vedeva. Poi, lei non riusciva a portare le scarpe col tacco, avrebbe voluto, ma non ci riusciva, - conformazione fisica- dicevano.
Così si era dovuta accontentare. Come per il marito. Un tipo sfuggente, un essere losco, per alcuni addirittura viscido, capace solo a strisciare e a spendere anche quello che non aveva. Lei non era più giovane, qualcuno la chiamava già la zitella e dalle sue parti era ancora una vergogna, per questo non aveva fatto la difficile quando lui iniziò a corteggiarla. Le sarebbe piaciuto che almeno quel giorno potesse essere speciale. Anche lei avrebbe voluto qualcosa di degno da raccontare ai suoi figli prima e ai nipoti poi.
Da subito si sentiva che qualcosa non andava. Gli ospiti erano tesi, preoccupati, a disagio, forse perchè lui si presentò alla cerimonia con un certo ritardo, poi l'atmosfera s'incupì rapidamente. Pranzarono, tagliarono la torta, ci fu il brindisi e le danze. Sembrava che tutti avessero una gran fretta di andarsene, di chiudersi in casa. Lei non capiva, c'era anche un complessino che suonava le canzoni più in voga del momento. Poi alzò gli occhi e rabbrividì. Lui giocava, lo sapeva, giocava pesante, aveva debiti con tutti, ma aveva promesso, che col matrimonio avrebbe messo la testa a posto, basta col gioco. Non era così. Era evidente. Tre grossi merli, neri come la peste osservavano la scena, pazienti. Avrebbe voluto correre via, ma per quanto si sforzasse non ci riusciva. Si ritirò nella sua conchiglia più veloce che poteva. Sentì un leggero frullare d'ali. L'utimo pensiero furono le parole di suo padre - Ti darà solo problemi quello lì..-  Non aveva voluto dargli retta. Una piccola chiocciola romantica, ecco cos'era. Solo quello.

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